
Chiusa la mensa sociale
La Caritas di Monopoli, già dopo la prima ondata pandemica, denunciava un aumento vertiginoso di cittadini in difficoltà. Questa seconda semichiusura, appena annunciata dal premier Conte, lascia presagire una più generalizzata situazione di emergenza.
Tutto tace, Amministrazione compresa
Ci fa specie pensare che tutto questo non sembra preoccupare l’Amministrazione di Monopoli. Chiusa l’esperienza con l’arch. Ilaria Morga per divergenze elettorali, a distanza di oltre un mese non ha ancora nominato un Assessore ai Servizi Sociali e, da quanto riportato dalla stampa, sembra che i Servizi Sociali non interessino a nessuno. Il dibattito si articola intorno alle deleghe all’Urbanistica, allo Sport, all’Agricoltura. Un comportamento politico figlio di un preciso modo di intendere la politica, in cui le esigenze degli ultimi sono solamente un peso.
Non fa eccezione la mensa sociale. È di queste ore l’incredibile notizia della sua chiusura, senza preavviso e senza posizioni ufficiali né dell’Amministrazione né dell’Unitalsi, associazione che gestisce il servizio.
Intanto, sono in via di definizione gli ultimi atti per l’affidamento della procedura comparativa per la gestione del servizio. Questo procedeva in proroga e, nei mesi scorsi aveva registrato importanti rimodulazioni e una seduta deserta.
Nonostante la fondamentale importanza vitale e sociale che tale servizio riveste per la città, non si è riusciti ad evitare il suo blocco in un momento così delicato.
Richiesta urgente di chiarimenti sulla situazione
Chiediamo al Sindaco un chiarimento immediato sulla vicenda, al fine di verificare:
- se il Comune di Monopoli ha fatto tutto quanto necessario per evitare la sospensione del servizio;
- se vi sono responsabilità da parte dell’Associazione sulla sospensione o se essa può considerarsi formalmente lecita, seppur discutibile nei risultati e nel disagio arrecato;
- cosa intende fare l’Amministrazione per ripristinare il servizio nell’immediata urgenza, nonchè nella sua generale continuità.
Speriamo inoltre che la sospensione porti a una maggiore trasparenza sui numeri e sulle modalità del servizio, sul bilancio di esercizio e sulla tipologia degli utenti e dei volontari.