“compensazione sociale” o paravento a una grande speculazione edilizia?
Risposta al polemico comunicato stampa del Gruppo Lega Monopoli, dello scorso 22 agosto
Gentili Consiglieri del Gruppo Lega Monopoli, non possiamo non replicare alle vostre esternazioni sul Piano Casa.
Riteniamo surreale che abbiate definito “compensazione urbanistica” l’edificazione di qualche casa popolare a fronte di una delle più grandi speculazioni edilizie della storia della nostra città: la trasformazione dell’intera area industriale di Viale Aldo Moro in quartieri residenziali, con oltre 500 nuovi appartamenti già in corso di autorizzazione, e altri 5.500 potenzialmente in arrivo, senza considerare l’altra zona produttiva intorno a via Conchia.
È improvvido che parliate di “indignazione” quando l’ultimo emendamento regionale del 16 luglio scorso (ennesimo dono bipartisan della Regione agli speculatori) ha solo cancellato lo scaltro alibi di voi “moschettieri della Lega” di Monopoli: ammantare di sociale una speculazone edilizia capace di far saltare ogni previsione urbanistica, non solo edificatorio-residenziale, del PUG (Piano Urbanistico Generale) vigente.
Per questo motivo il nostro consigliere Papio non ha votato in Consiglio la vostra delibera, solo apparentemente attenta alla salvaguardia del territorio e a una pianificazione programmata.
I numeri imponenti delle residenzialità comunque concesse e il tradimento delle legittime aspettative degli stessi imprenditori edili ne sono la motivazione lampante.
È indecente e spudorato che autodescriviate il vostro comportamento come “Una voce a favore dei più deboli”. Da anni sostenete Giunte, che hanno piegato la città a servizio del cemento, tanto da pensare di realizzare poche case popolari a colpi di deroghe al Piano Casa, anziché utilizzare le norme già previste nel PUG vigente.
Tre mesi fa, gli otto Consiglieri di minoranza hanno suggerito alla Regione un emendamento alla Legge sul Piano Casa, chiedendo che questo strumento non lo si possa utilizzare per cambiare la destinazione urbanistica di intere aree industriali, ma solo per sostenere la piccola attività edilizia, per la quale, del resto, la legge era stata emanata.
In parole più semplici, far sì che il Piano Casa resti uno strumento a favore di tutti i cittadini, non solo dei grandi speculatori edili.
Gentili Consiglieri della Lega, se proprio volete trasformare la destinazione urbanistica dell’area intorno a viale Aldo Moro, vi ricordiamo che basterebbe una modifica al PUG. Eliminerebbe ogni rischio di abuso e permetterebbe di ragionare su idee e disegni, non sempre e solo sulla quantità di metri cubi di cemento da riversare sul nostro già martoriato territorio.
E poi, sia lo stesso PUG sia altri strumenti legislativi sovraordinati consentono di realizzare nuove case popolari senza dover necessariamente iniziare da “sproporzionatissimi benefici” al Privato.