Con Pagano e Lacatena quale transizione ecologica?

Con Pagano e Lacatena quale transizione ecologica?

Fa specie leggere le dichiarazioni di due politici doc come Ubaldo Pagano e Stefano Lacatena all’indomani della tromba d’aria che ha divelto alcuni alberi sul collegamento stradale tra Castellana Grotte e Polignano a Mare. Non ci sono state per fortuna vittime, ma il maltempo violento e distruttivo ha messo in luce quanto necessaria sia la cura e la manutenzione del territorio.

I due, invece di fare una riflessione sui mancati provvedimenti e sulla disattenzione dilagante e colpevole verso l’ambiente, hanno preferito rivolgere parole di accusa verso coloro che chiedono di voler preservare gli alberi.

Quasi non varrebbe la pena ricordare lo scempio di pini perpetrato da anni a Monopoli, l’incuria verso gli alberi ancora presenti, la mancata collocazione di nuove piante, il proliferare di siepi al posto degli alberi, apportatrici di nessuna ombra, gli alberi conficcati in cordoli piccoli e asfissianti per le radici, i pini divelti per far posto a parcheggi, le nuove costruzioni in periferia sprovviste del tutto di verde, le potature radicali e spesso mortali per la pianta, i ritardi nello sfalcio dell’erba per limitare il diffondersi della Xylella.

Davvero gli ambientalisti sono degli scellerati quando difendono le poche piante rimaste? O manca un monitoraggio serio e attivo sul verde urbano ed extraurbano che metta in sicurezza il territorio dai cambiamenti climatici, causati proprio dal dispregio verso il verde, liquidato come apportatore di rogne piuttosto che di salute?

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