Sul gioco d’azzardo legalizzato

Sul gioco d’azzardo legalizzato

È notizia di ieri la Determina dei Monopoli di Stato che sospende sino alla fine dello stato di emergenza per il Coronavirus tutte le estrazioni di Lotto e Superenalotto, oltre all’utilizzo di Slot Machines e la vendita di Gratta&Vinci.
Il provvedimento, in vigore da oggi 22 marzo su tutto il territorio nazionale, segue l’accorato appello di diversi Sindaci. In questi giorni infatti si registravano numerose richieste di intervento da parte degli esercenti stessi, preoccupati dagli assembramenti che si verificavano fuori dalle tabaccherie per effettuare il gioco.
Non possiamo che accogliere positivamente questa decisione, che in queste settimane contribuirà a limitare la possibilità di diffusione del virus.

Allo stesso tempo però riflettiamo su come il gioco d’azzardo legalizzato abbia raccolto in totale nel 2019 più di 110 miliardi di euro, di cui 74 nelle ricevitorie e 36 dal gioco on-line, con un aumento del 3,5% rispetto al 2018. È come se ogni italiano di maggiore età avesse giocato più di 2.000 euro, e considerando le vincite il bilancio pro-capite si traduce in una perdita netta di 400 euro. Questo giro d’affari corrisponde ad un’entrata nelle casse dello Stato di oltre 10 miliardi di euro netti, una cifra decisamente importante. (dati disponibili qui)

Sono senza dubbio numeri spaventosi, soprattutto se rapportati alla crescita del sistema negli ultimi 10 anni: nel 2008 infatti la raccolta annua ammontava a circa 47 miliardi di euro, i numeri attuali corrispondono quindi ad una crescita di più del 200%. Un sistema che cresce silenziosamente, e che può facilmente arrivare a trascinare il giocatore nella dipendenza.

Un tema di non poco conto, che sarà reso ancora più attuale dalle inevitabili difficoltà economiche che caratterizzano i primi mesi post-emergenza, con il rischio che molte persone possano provare a sfidare la sorte, spinte dalla necessità.
Una questione da affrontare con maggiore fermezza: quando l’emergenza sarà finita, ci preoccuperemo della “salute” dell’individuo minacciata dal “virus” del gioco d’azzardo…legalizzato?

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