Comunali 2022. La lezionedi Polignano a Mare
La politica monopolitana si prepara alle amministrative 2023
Il voto del 12 giugno, rispetto alla precedente consultazione, ha registrato un ulteriore calo di affluenza alle urne, che in Italia non supera il 54,73% con punte molto basse a Genova (44,14%) e a Palermo (41,87 %). In Puglia, nei 50 comuni chiamati al voto, il dato definitivo dell’affluenza è del 61,27%, negli 11 comuni della provincia di Bari raggiunge il 62,52%.
L’altro elemento che accomuna quasi tutte le consultazioni è il proliferare di sigle centrate sul nome del candidato sindaco, senza che sia facile il riconoscimento dell’area di gioco, indicative solo di un polpettone di larghe intese, con cui sconfessare o camuffare l’identità politica e valoriale.
Su queste acque stagnanti e maleodoranti, sono spirate, felicemente, alcune brezze leggere. Un paio di esempi li ritroviamo a Lodi dove ha trionfato un ragazzo di soli 25 anni e a Polignano a Mare dove la sinistra ha fatto un discorso chiaro, surrogando la politica degli accordi con la politica delle idee e della partecipazione e raggiungendo, contro ogni pronostico, il ballottaggio di domenica 26 giugno.
A Polignano a Mare, #VitoCarrieri esercita il mestiere di agronomo. Nel mare in tempesta della politica cittadina, provata dalla chiusura burrascosa dell’Amministrazione uscente, ha rotto gli ormeggi, candidandosi al ruolo di Sindaco di sinistra e facendosi supportare da due liste di donne e uomini con una precisa idea di futuro.
In campagna elettorale, fatta di pochi mezzi e con un fattore tempo non favorevole, ha posto al centro un ragionamento sulla realtà locale, in totale autonomia dai partiti padronali e con uno spirito federalista autentico per costruire uno spazio delineato di cambiamento con regole chiare e criteri condivisi.
Il desiderio di riportare la politica dietro le politiche pubbliche e l’interesse comune dietro ogni scelta, sono stati i temi declinati dai palchi e negli incontri di quartiere. A ogni comizio, l’attenzione per le idee e le visioni lungimiranti ha contagiato i polignanesi, di volta in volta sempre più numerosi. E chi ripeteva che le piazze piene sono speculari alle urne vuote, ancora una volta, come fu per Vendola, ha sbagliato pronostico.
Vito Carrieri ha ribaltato il paradigma secondo cui l’importante è vincere le elezioni. Per lui e per i suoi non basta vincere e poi finire per fare le cose che fanno gli altri, come le fanno gli altri. C’è un bisogno urgente di rinnovare la cassetta degli attrezzi riportando al centro le persone con le loro competenze ed esperienze.
La sua è anche una chiara lezione a tutti coloro che pensano che le elezioni si vincono al centro. In un tempo di crisi economica e sociale, dopo due anni di pandemia e nel mezzo di una guerra in Europa, le elezioni si vincono ponendo in modo radicale (alla radice) la sfida ecologica e della giustizia sociale.
Alla prospettiva audace, all’amore di Carrieri per la propria terra, al coraggio con cui ha sparigliato meccanismi ben più grandi e collaudati, l’augurio di buon lavoro e di contagiosità verso, perché no, la nostra città chiamata tra meno di un anno a eleggere il nuovo consesso comunale.