NO ALL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA

NO ALL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA

Conferenza stampa del Comitato

NASCE IL COMITATO CONTRO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA

L’obiettivo della nuova realtà è contrastare il Disegno di legge Calderoli, un progetto che danneggerà gravemente anche il nostro territorio e acuirà le disparità economiche tra Nord e Sud.

Il Comitato invita la cittadinanza ad aderire e a impegnarsi in un percorso politico che intende contrastare un progetto che ferisce l’unità nazionale e i principi di solidarietà della nostra Costituzione.

Con l’approvazione del Disegno di legge Calderoli, atto del senato n.615 della XIX legislatura, è in dirittura di arrivo il progetto di Autonomia Differenziata delle Regioni. Questo provvedimento che non tiene conto del divario già oggi esistente fra le diverse Aree del nostro Paese genererà gravi danni, aumentando le disparità economiche e sociali tra Nord e Sud. Con un’unica conseguenza: accrescere le disuguaglianze.

Il disegno avrà come conseguenza diretta, a causa delle minori risorse disponibili per il Welfare, l’ulteriore immiserimento delle Aree più povere del Paese. In particolare verranno colpite le Regioni del Sud, con grave sofferenza per i cittadini più fragili e bisognosi. Anche il nostro territorio verrà colpito negativamente da questa sciagurata trasformazione.

L’Autonomia differenziata prevede infatti che le risorse economiche di ciascuna Regione rimangano quasi del tutto alle Regioni che le producono. Questo farà venire meno la possibilità di redistribuire equamente i proventi incamerati sul territorio nazionale.

Assisteremo a una contrazione dello sviluppo economico con il conseguente aumento della disoccupazione e con inevitabile danno per l’intera popolazione italiana.

Tre dunque sono i fattori di rischio della Autonomia differenziata

1. Frantumazione della Unità Nazionale in tanti piccoli Stati-Regione, ognuno con regole diverse in quasi tutte le materie (Istruzione, Sanità, Ordine Pubblico, Ambiente, Lavoro, ecc.).

2. Mancato trasferimento di risorse dalle Regioni più ricche allo Stato e conseguentemente mancata redistribuzione fra tutte le Regioni.

3. Ulteriore impoverimento delle aree più fragili del Paese e aumento delle disparità economiche e sociali.

Per queste ragioni si sono espressi negativamente nei confronti del Disegno di Legge sulla Autonomia Differenziata non soltanto organismi prestigiosi come CONFINDUSTRIA, CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, SVIMEZ, ANCI, COMMISSIONE EUROPEA, ma anche Enti Pubblici come CORTE DEI CONTI, SERVIZIO BILANCIO DEL SENATO e BANCA D’ITALIA.

Come cittadini, che credono nei valori della Costituzione e nel principio di eguaglianza sancito dall’art.3, abbiamo il dovere di difendere il nostro Paese, il nostro Territorio e la nostra popolazione da provvedimenti che comportino l’impoverimento dei territori e delle comunità più fragili.

ELENCO ADERENTI

Oltre ad un importante numero di cittadini e personalità del mondo della politica, della cultura e delle associazioni, aderenti a titolo personale al Comitato hanno aderito i Partiti, i Sindacati e le Associazioni di seguito elencate :

CGIL – UIL – PD – PSI – MANI SPORCHE – SPAZIO CIVICO – SINISTRA ITALIANA – ANPI – ARCI – GIOVANI DEMOCRATICI – SPI CGIL – ASS. PASSAPAROLA – ASS. DONNE PER LA CITTA’ – ASS. PROGETTO DONNA – ASS. PERCORSI – ASS CTG – ASS. MAURIZIO LEMBO –ASS. ECOMUSEO – ASS. ARCOBALENO – APAD ONLUS – COMITATO PERMANENTE SOLIDARIETA’ –

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