Piano casa: precisazioni
Premesse
La legge del cosiddetto piano casa (in Puglia la LR 14/09 e smi) da 13 anni è servita a rispondere a due esigenze fortemente avvertite dai territori locali, ma da due punti di vista diametralmente opposti.
Il primo è quello rappresentato dai Comuni medio-piccoli, che hanno trovato in questo articolato normativo la possibilità di superare la propria carenza di strumentazione urbanistica e di far ripartire il vitale settore della piccola edilizia.
Il secondo, invece, è quello delle grandi lobby politico-edilizie, dal carattere prepotentemente speculativo, attratte dalla prospettiva di trasformare una legge edilizia straordinaria e temporanea in uno strumento urbanistico semplificato, capace di bypassare leggi ordinarie statali e regionali – in deroga a tutti gli indici e gli standards di legge – per realizzare trasformazioni urbanistiche del territorio con semplici permessi di costruire.
La nuova proposta di legge
La proposta di legge che è stata discussa in V Commissione è quella elaborata dall’assessora Anna Grazia Maraschio, con il determinante contributo della dirigente Francesca Pace, dei funzionari degli Uffici competenti e degli stakeholder coinvolti a più riprese nei mesi scorsi. Per ragioni principalmente tecniche, gli Uffici regionali hanno preferito utilizzare il testo già depositato da tre Consiglieri di maggioranza, emendandolo radicalmente.
Il pomeriggio del 20 luglio, a Commissione urbanistica terminata, diversi Consiglieri regionali si sono profusi in plausi e dichiarazioni ufficiali, rivendicando l’accordo raggiunto in maggioranza e la bontà del nuovo testo di legge, che sostituirà il piano casa e sarà discusso in Consiglio il prossimo martedì 26 luglio.
Risultati e rischi
Una legge sulla “riqualificazione e il riuso del patrimonio edilizio esistente”, che conservi alcune premialità previste dal piano casa senza sconfinare nei gravi profili di incostituzionalità imboccati ultimamente dalla LR 14/09 e smi, deve considerare attentamente molti elementi. Tra questi, tre sono fondanti per una legge che non si voglia esporre a ulteriori battute d’arresto:
- Nessuna possibilità di cambiare la destinazione d’uso delle aree;
- Garanzia sul rispetto degli standard urbanistici anche enlle zone B e C dove, in primo luogo, sarà applicabile la legge;
- Impedire che, con inadeguate norme transitorie, si salvino tutti i procedimenti pregressi avviati, oggi “stoppati” dalle verifiche in corso da parte della Corte Costituzionale.
Il punto 1, sembra sia stato salvaguardato. Ed è un risultato importantissimo!
Il punto 2, forse è stato posto in secondo piano dalla volontà di mediare tra le diverse posizioni nella maggioranza (con il rischio che permanga l’incostituzionalità del testo, dato che i giudici della Corte, insieme alla questione paesaggistica, avevano sollevato forti perplessità proprio su questo aspetto della legge).
Il punto 3, è quello maggiormente a rischio di “ammutinamenti” all’interno della maggioranza, durante la discussione e l’approvazione in Aula la settimana prossima.
Nocciolo del problema è che il piano casa, già nella sua formulazione originaria, considerava valida la semplice data di presentazione dei progetti.
Su questo punto non possono esservi mediazioni vaghe o compromessi astuti perché il pericolo concreto è che nei cassetti degli uffici tecnici dei Comuni restino validi, negli anni a venire, progetti di ogni dimensione, già presentati completi prima dell’approvazione della nuova legge e pronti, in qualsiasi momento, a essere riesumati e realizzati.
Conclusioni
A valle della necessaria approvazione in Aula il prossimo martedì 26 luglio, senza cadere nei pericoli sopra accennati, rimane l’auspicio di un maggiore impegno dai parte dei Comuni a pianificare i propri territori, potendo contare su procedure burocratiche, statali e regionali, meno complesse ma sempre rispettose delle norme, della cultura e delle conquiste dell’Urbanistica.
Consigliamo, per capire meglio quest’ultima osservazione, le illuminanti considerazioni del giornalista Fabio Modesti, pubblicate sul Corriere del Mezzogiorno del 20 luglio 2022 (link e foto).