Salta l’inaugurazione della villa comunale. E anche l’ennesimo spot dell’amministrazione Annese
Tutta la città aveva capito che la Villa Comunale sarebbe tornata fruibile per i festeggiamenti della Madonna della Madia. Il Sindaco lo aveva promesso nella conferenza stampa di presentazione del programma civile in onore della Protettrice.
Durante il Consiglio Comunale dello scorso 1° agosto, grazie a una interpellanza dei consiglieri di minoranza, i monopolitani scoprono che la riconsegna del giardino pubblico non sarà possibile per quella data. L’assessore Giovanni Palmisano ricostruisce la vicenda dicendo “La ditta sta avendo difficoltà a reperire i materiali, per cui preferisco non dare fretta alla ditta e che i lavori vengano svolti a regola d’arte.” Niente di più falso. L’Impresa Lippolis che, a maggio si è aggiudicata l’appalto per i lavori del lotto di completamento della Villa Comunale di Monopoli, ha come termine contrattuale per la consegna dei lavori il 20 novembre prossimo.
Quindi, nelle intenzioni del sindaco Annese, l’Impresa edile avrebbe dovuto consegnare il cantiere, con 3 mesi di anticipo sui 6 previsti, comprimendo i tempi di lavorazione e di collaudo. Per non parlare dei lavori originariamente appaltati dalla Ditta Alò, sospesi per dare luogo a quelli integrativi affidati alla Ditta Lippolis, i quali ripartiranno dopo la scadenza del 20 novembre prossimo.
Una ennesima operazione di immagine, quella di Annese e Palmisano, partita come risposta alle sollecitazioni e ai reclami dei cittadini privati da ben tre anni dello spazio verde.
La maldestra gestione di quest’opera, la prima opera pubblica promossa da questa Amministrazione, si rivela ancora una volta avventata e sconsiderata da parte del Sindaco. Invece di spiegare per tempo e in maniera chiara alla città, perché i costi e i tempi per la risistemazione della Villa Comunale siano lievitati dai 330mila euro iniziali (riqualificazione più restauro della fontana) ai 974mila euro attuali (nuova pavimentazione dei marciapiedi perimetrali, impianti di luce acqua e sorveglianza) e quanto la scoperta dello sgrottamento abbia realmente inciso, il Primo Cittadino e l’Assessore nascondono le complicazioni tra le pieghe delle variazioni di Bilancio e non precisano nulla in nessuna sede.
Senza contare che, è davvero particolare che Palmisano affermi di voler “concedere” all’Impresa di fare i lavori a regola d’arte, mentre è il Codice degli Appalti che lo impone per legge.
Ora che il colpo di teatro della consegna della Villa Comunale a Ferragosto, sotto le luminarie della Festa patronale, è definitivamente saltato, sarebbe il momento di una operazione verità: confessare ai cittadini che l’inaugurazione della Villa Comunale a Ferragosto era una trovata pubblicitaria, irrealizzabile e iniqua nei confronti dell’azienda assegnataria dei lavori. Rivelare che, al termine degli attuali lavori di completamento, dovranno riprendere quelli inizialmente previsti e interrotti a causa dello sgrottamento su un lato della Villa, per cui l’inaugurazione sarà possibile, se tutto va bene, nei primi mesi del 2023.