25 aprile 2021. Partigiani sempre
La memoria non è l’album dei ricordi è il luogo dei rendiconti.
È la capacità di discernimento e di giudizio che si conquista con il respiro lungo di chi ha contezza di quale sia stato il percorso storico.
È la bussola del futuro.
Noi non abbiamo bisogno di memoria perché siamo nostalgici o costruttori di campane di vetro in cui inserire i nostri totem e i nostri feticci.
Noi abbiamo bisogno di memoria perché altrimenti smarriamo il presente, ci smarriamo nel presente e smarriamo il futuro. […]
L’oblio è l’alleato più importante dei fascismi e la memoria è l’arma fondamentale dell’antifascismo.
Interi pezzi dell’armamentario culturale fascista sono stati reimmessi in circolazione come dei virus e fanno male al pari del covid-19.
Sono i virus dell’intolleranza, dell’inimicizia tra i popoli, della incapacità di percepire le diversità dell’altra cultura e dell’altra persona come una ricchezza e non come una minaccia.
Noi abbiamo vissuto e stiamo vivendo un’epoca storica in cui ciò che è sempre stata una virtù degli esseri umani, come quella di salvare le vite, viene rappresentata come un vizio, una colpa, come qualcosa di estremamente negativo.
Questa è la preparazione culturale della legittimazione del fascismo.
Per le nuove generazioni, il rischio di non afferrare il bandolo di questa matassa è molto grave. Abbiamo il dovere di provarci con il cinema la musica la letteratura, rendendo visibile l’idea e il fatto che il fascismo è la negazione del diritto degli altri.
È un compito che riguarda non solo una data commemorativa ma ogni giorno della nostra vita. […]
(tratto dalle riflessioni di Nichi Vendola durante il videoincontro “R•Esistere”, organizzato da Manisporche il 25 aprile 2020)