Porto Giardino: cosa stiamo aspettando
Uno degli scorci più belli del nostro litorale resta abbandonato a se stesso, nonostante sia evidente la necessità di fare degli interventi.
- Le parti crollate della struttura ricettiva lì presente danno un’atmosfera apocalittica
- Un’enorme siepe blocca completamente la visuale della cala, sovrastando chiunque vi passi di fianco
Tra l’incuria dell’Agenzia del Demanio e l’improvida iniziativa di piantare una siepe inadatta al contesto, perché l’Amministrazione non si è ancora attivata?
Sindaco Angelo Annese, possiamo prenderci cura del nostro territorio come si deve?
- Rimuoviamo le macerie
- Trapiantiamo la siepe in un luogo più adatto
La denuncia del nostro consigliere comunale
Due considerazioni di assoluta gravità sono osservabili in questa immagine scattata ieri, martedì 8 dicembre, a Porto Giardino.
La prima riguarda il crollo del ristorante (vedi freccia a sx). Non è tanto grave che gli eventuali lavori di ricostruzione non siano stati ancora realizzati ma è inescusabile che non siano state rimosse le parti crollate. Nel cuore di una delle zone turistiche più belle della costa orientale pugliese si lascia per diverse stagioni questo scenario da terremoto.
La seconda riguarda l’incredibile offesa visiva rappresentata da quella siepe di dimensioni inaccettabili, presente lungo tutto il bordo cala, piantata scelleratamente da molti più anni del crollo del fabbricato (vedi freccia a dx). Osserviamo nello scatto di ieri il rapporto tra le dimensioni della siepe e quella dei giovani che le passeggiano accanto, la cui altezza è racchiusa tra le due linee gialle.
Uno scenario letteralmente “mozzafiato” vilipeso certamente dalla trascuratezza dell’Agenzia del Demanio, che ha abbandonato l’immobile in quello stato, e dalla furbizia stupida del Privato concessionario, che ha piantato una siepe impropria ove non c’era nulla. Ma quanto è grave l’insensibilità di chi amministra il nostro territorio e degli enti di controllo locali per non aver mai sollevato un tale problema.
Apriamo gli occhi tutti insieme, nella consapevolezza che quanto appartiene a tutti è infinitamente più nostro di ciò che pensiamo ci appartenga singolarmente. Quindi, Sindaco Angelo Annese, la prossima stagione facciamo in modo che siano almeno rimosse le macerie e trapiantata altrove, non potata, quella siepe.