Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne

Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne

Nel 2020 continuiamo ad avere la necessità di un appuntamento come quello di oggi, 25 novembre, in cui si celebra la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne.
Non solo fisica, ma psicologica culturale ed economica.

La Tv e i social, in modo incessante, pubblicano notizie di femminicidi e maltrattamenti facendo emergere linguaggi e modelli maschilisti e patriarcali.
Siamo giudicate in base al corpo e tutto ci ricorda che il nostro ruolo è occuparci della casa e della famiglia.

Siamo una popolazione civile democratica ed emancipata, ma i dati dimostrano il contrario, soprattutto in questo periodo di crisi sanitaria.
Il numero delle donne, che hanno chiesto aiuto o che non ce l’hanno fatta, dall’inizio della pandemia, è aumentato: in soli 10 mesi sono morte 91 donne, una ogni tre giorni, raggiungendo il valore record dell’89% nei contesti familiari. Epilogo di una serie di violenze pregresse, difficili da denunciare, soprattutto con il lockdown.

Anche il costo della conseguente crisi economica lo pagano le donne. Le statistiche ci dicono che in circa 400mila hanno perso il lavoro nei mesi di pandemia, perché dovevano occuparsi dei doveri domestici e dei figli, non potendo chiedere aiuto a nonni o baby-sitter.

Al di fuori della pandemia, rimane l’aspetto culturale che ci vede, a parità di ruolo con un uomo, sottopagate, meno autorevoli o poco rappresentative, soprattutto nei settori tecnici scientifici politici e sociali, dove si rimarcano modelli e stereotipi vetusti e lontani dalla realtà.

Noi donne ci siamo, resistiamo e lottiamo. E gli uomini non sono tutti uguali. Molti ci sono accanto per affermare i nostri diritti. Si tratta di giustizia equità e pace sociale.

Annalisa Schena

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