Riqualificazione area ex-cementeria / le occasioni perdute
Pillola n.1 – La direttrice nord-sud
Quella evidenziata in rosso è la strada carrabile che si dovrà percorrere per giungere dalla villa comunale (a sinistra) fino alla rotonda della Lega Navale (a destra).
Uno zig-zag indecoroso.
Il pezzo centrale della strada rimane esclusivamente ciclabile, senza poter essere in alcun modo riconvertito in futuro.
Avevamo proposto una soluzione diversa: realizzare una strada carrabile lineare, in modo che Monopoli potesse avere una nuova direttrice funzionale Nord – Sud che non dovesse necessariamente attraversare il Porto e la Punta del Tonno e che, con il passare degli anni e l’evoluzione dei modelli di mobilità sostenibile, sarebbe poi potuta anche diventare ciclabile.
Pillola n.2 – Le ciminiere
Nel dicembre 2014 Manisporche affigge sui muri della città questo manifesto per spiegare a quali condizioni sarebbe stato possibile accettare la conservazione delle ciminiere, come proponeva l’allora Sindaco senza, come sempre, alcun confronto con i cittadini.
Inutile dirlo: nessuna delle due condizioni sarà soddisfatta nel prossimo Accordo di Programma, che sta per concludersi in Regione.
Il consolidamento statico delle ciminiere costerà ai monopolitani 310mila euro e la fasciatura prevista in fogli di fibra di carbonio cancellerà ogni traccia materica, propria di un serio restauro conservativo.
Come se non bastasse, stanno lasciando in piedi le ciminiere senza alcuna caratterizzazione del manufatto, ossia senza conoscere quali materiali costituiscano lo spessore tra il rivestimento interno, in mattoni refrattari, e quello esterno, in calcestruzzo armato.
Un’intera comunità continua a essere costretta a subire passivamente scelte improvvide calate dall’alto.
Pillola n.3 – Gli edifici privati sulla superficie pubblica
Le tre “scatole arancioni” a valle di Via Tenente Vasco sono edifici privati, di dimensioni volumetriche importanti, destinati a utilizzo commerciale e la cui proprietà rimarrà della Società proponente l’investimento, che li affitterà/venderà secondo le normali condizioni di mercato.
Migliaia di metri quadrati senza una specifica destinazione ad attività portuali.
Lo sviluppo dell’intera zona portuale sarà profondamente condizionato, in queste aree, da una non scelta funzionale di fondo, sulla quale la nostra Amministrazione comunale, a sua volta, non ha espresso alcuna esigenza né avanzato idee, accompagnando passivamente l’iniziativa privata.
La presenza di questi volumi, inoltre, eliminerà definitivamente la possibilità di realizzare dei parcheggi non a vista, magari al di sotto di giardini pensili, che sarebbero stati necessari per decongestionare traffico e parcheggi, che oggi si riversano intorno a piazza Vittorio Emanuele, nel murattiano e sulla banchina Solfatara.
Questo è l’ennesimo scippo subito dalla città, che perde ogni possibilità concreta di poter intervenire su un’area che sarebbe dovuta essere, per norma, a sua totale disposizione.