Storie di una commissione mai nata
Ieri abbiamo appreso da una lettera pubblica inviata alle testate on-line delle complicazioni a cui ha dovuto far fronte una giovane coppia di studenti fuori sede, rientrati a Monopoli la scorsa settimana. Dal loro racconto emerge come si siano trovati subito in una situazione poco chiara e mal gestita.
Non potendo trascorrere i 14 giorni di quarantena fiduciaria nelle proprie abitazioni, perché inadeguate a rispettare le norme previste, prenotano presso una delle strutture ricettive messe a disposizione, in seguito al “tacito accordo” del Sindaco con alcune Associazioni di categoria.
Dopo un iniziale malinteso sulla tariffa da corrispondere, all’arrivo non sono stati sottoposti ad alcun controllo e hanno dovuto provvedere da sé, attraversando a piedi la città, per raggiungere la destinazione nel centro storico.
Riteniamo che l’Amministrazione avrebbe potuto svolgere meglio il proprio compito di garante della sicurezza pubblica, durante il loro tragitto, e verificare l’idoneità delle strutture resesi disponibili. Infatti, viene da chiedersi come sia stato possibile permettere l’utilizzo di B&B quali strutture per trascorrervi un periodo di isolamento totale, dal momento che per poter usare almeno un cucinino sarebbe stato necessario disporre piuttosto di case vacanza. Altrimenti, chi si sarebbe dovuto occupare dell’approvvigionamento alimentare degli ospiti in quarantena?
Non vogliamo ripeterci, ma anche in questo caso le cose sarebbero andate diversamente se si fosse discusso, di questo come di altri aspetti, in una Commissione Covid-19 ben composta e avviata.