Un’estate per tutti

Un’estate per tutti

Amministrare vuol dire scegliere e non solo lasciar fare

Come ogni anno, Monopoli si appresta a vivere la sua stagione turistica, che per tre mesi significa un aumento importante delle presenze in città, più marcato in alcune fasce orarie e in alcuni giorni per la naturale attrazione esercitata dal territorio.
Altre realtà simili, anche pugliesi, ci raccontano come, per soddisfare tutti gli attori in gioco (turisti, avventori di passaggio, operatori, residenti) questa dinamica vada organizzata, regolamentata e seguita così da evitarne gli effetti negativi.
Se alcuni interventi possono solo essere programmati nel tempo, altri possono essere attuati sin da subito, per scongiurare pericolose ulteriori criticità

Il controllo della città

INA Casa, Via Procaccia, i complessi residenziali di Via Ugo Foscolo, Via Lepanto sono zone non periferiche spesso poco illuminate, con una insufficiente manutenzione del verde e asfalto rattoppato. Qui vengono risucchiate, attratte dal fascino della città turistica altrimenti irraggiungibile, le fasce meno abituate alla convivenza civile tanto che i residenti cominciano a registrare (non solo da quest’anno) schiamazzi notturni, movimenti tesi al consumo di alcolici e stupefacenti, situazioni di ordine pubblico non sempre facilmente gestibili.

Una situazione tutt’altro che inevitabile, dovuta allo scarso controllo che si è scelto di avere sulla città, con poche forze dell’ordine presenti, nonostante gli immaginifici racconti sul loro ruolo di presidio e le Ordinanze Sindacali. Solo per citarne una, l’ultima del Sindaco Annese che restringe l’uso del vetro solo in alcune aree della città, e non in altre, eliminando il principale deterrente in mano alle forze dell’ordine. Una Monopoli di serie A e un’altra di serie B.
Ripristinare i presidi delle forze dell’ordine sulla città, e specie sui quartieri più a rischio, con un ruolo più cautelativo-educativo che meramente repressivo, scoraggerebbe fenomeni di devianza che assumono contorni sempre più preoccupanti.

I malumori dei residenti e degli operatori del centro storico

Convinti di dover riconoscere alle attività di ristorazione e di ricettività turistica il proprio spazio e garantire il loro significativo ruolo, la logica possibile è solo una: contemperare gli interessi diversi.
Quest’anno, oltre i disagi soliti del sovraffollamento, delle bibite lasciate sui muretti, delle urine nei chiassi o negli androni dei portoni, della musica a palla, la novità è che l’insofferenza non riguarda più solo i residenti verso gli esercenti dei locali di ristorazione, il malumore serpeggia all’interno della stessa categoria dei gestori dei locali food. I più fortunati hanno ricevuto gli ampliamenti richiesti mentre ad altri sono stati negati, con il risultato che c’è chi si espande nei vicoli, dinanzi ai portoncini delle abitazioni e chi invece resta a bocca asciutta.

Situazione analoga per le emissioni di onde sonore che, non regolamentate, per alcuni sono attrattrici degli avventori più giovani e per altri fungono da scoraggiatrici di una clientela più adulta. La zona ztl e la diminuzione dei parcheggi riservati ai residenti del centro storico vanno bene per i turisti ma rendono difficile la vita di chi ci abita. Sarebbe ora che l’amministrazione escogiti per tempo un progetto che metta d’accordo i turisti, i gestori e i residenti e che prima di tutto realizzi la migliore accoglienza così da destagionalizzare il turismo. Un esempio lo troviamo nella vicinissima Otranto dove è stata regolamentata la musica all’interno e all’esterno dei locali differenziando quelli fuori dal centro abitato, con una pianificazione concordata che non mette in concorrenza le strutture vicine.
Per evitare che i turisti impattino con un centro pieno solo di punti di ristoro, si è posto un limite alle nuove licenze, sono stati uniformati gli spazi esterni con una premialità per quei gestori virtuosi che mantengono più giorni di apertura in inverno.

Traffico, parcheggi e far west (prima di tutto amministrativo)

Apprendiamo in queste ore che, a partire da sabato 12 giugno, sarà riattivata la ZTL di INA Casa, nonostante una Delibera di Giunta impegnasse la Polizia Locale a ripristinarla a partire già dal 29 maggio. La logica sottesa era di favorire l’avvicinamento dei visitatori al centro storico, a scapito dei residenti rimasti senza parcheggio per due settimane.
Un’ intenzione amministrativa su traffico e parcheggi da far west.
È evidente che la mobilitazione urbana aggredisce Monopoli senza che sia stata presentata alcuna soluzione credibile e che la mancanza di parcheggi rende davvero caotica la situazione del centro murattiano e dei quartieri INA Casa e di Via Ugo Foscolo.


Dopo dodici anni di continuità amministrativa, la responsabilità non può più essere addebitata all’improvviso exploit del turismo. Si tratta di un chiaro indirizzo politico che mira a favorire il gestore delle aree blu e i parcheggi privati dei lidi, piuttosto che a programmare autosilo o aree parcheggio per decongestionare il traffico in vista di una mobilità sostenibile.

Se lo sviluppo può venire anche da sé, facilitato dalle norme e dalle peculiarità territoriali, non altrettanto semplice è gestirne i rischi distorsivi, a ricaduta progressiva, più difficili da recuperare. Un aspetto che evidenziamo da tempo, i cui nodi cominciano a venire al pettine, e che ora meriterebbe attenzione. Per fare questo una maggioranza di governo dovrebbe ricordarsi che amministrare significa scegliere, e non solo lasciar fare.

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