Tristemente bellissimo
Questa è la sensazione contrastante emersa al termine della visione del docu-film “Più forti dell’acciaio”, realizzato da Cooperativa ManiTese Onlus per la regia di Chiara Sambuchi.
Le immagini e le parole dei protagonisti raccontano di tre realtà difficili: la regione del Carajas in Brasile, la città di Taranto in Italia e la città di Duisburg in Germania, legate dal filo rosso della siderurgia. Questo filo, però, non è di un rosso brillante, è un rosso acciaio, spento e smorzato dagli impatti sociale, sanitario e ambientale dell’industria siderurgica. Ma è anche rosso come la forza, il coraggio e l’amore che pervadono gli abitanti di queste terre, vittime degli interessi spaventosi di pochissimi.
È un documentario che da una parte rimane come un cazzotto nello stomaco per la tristezza e la rabbia che si sarebbe potuto fare qualcosa di più e di diverso, che la vita non è vita in quelle condizioni, che i diritti non possono essere calpestati e annullati con così tanta indifferenza ed egoismo. Dall’altra parte resta la bellezza dei protagonisti, eroi di tutti i giorni senza maschera, a ricordarci che tanto ancora si può fare, che non bisogna abbattersi, anche se è la reazione più immediata e spontanea, che bisogna lottare per risolvere al meglio le criticità e per non commettere più errori simili.
Un grazie di cuore, allora, va detto alla Fondazione Guglielmo Minervini, che ha voluto organizzare questa proiezione in ricordo del compleanno di Guglielmo. Compleanno come rinascita che vogliamo augurare a queste e a tutte le altre realtà che spendono le loro energie sui territori per costruire nel loro piccolo un mondo migliore. Quanto sarebbe bello se questo esempio lo incarnasse anche chi si dedica al nobile e difficile impegno politico.
Si può fare, solo se uniti dallo stesso spirito.